Enrico Sovena nasce ad Orvieto il 22 febbraio 1904.
Si laurea giovanissimo in Medicina e Chirurgia con il massimo dei voti.
Immediatamente dopo l’abilitazione vince il concorso quale Assistente medico-chirurgo presso gli Ospedali Riuniti (OO.RR.) di Roma e prende servizio presso l’Ospedale del Littorio (attuale S. Camillo), allora appena inaugurato.
Terminato il periodo di assistentato viene chiamato dall’Amministrazione Comunale di Capranica a ricoprire, estremamente giovane, il Primariato di Chirurgia dell’Ospedale Civico della cittadina.
Torna a Roma avendo vinto il Concorso come aiuto chirurgo degli OO.RR.
Presta servizio presso il I° Padiglione del “Policlinico Umberto I°”, diretto dal professor Puccinelli.
Nel 1936 è ufficiale medico nella “Divisione Tevere” in zona di operazioni nella guerra di Etiopia.
Da quella intensa esperienza di chirurgia di guerra trae occasione per la pubblicazione di molti lavori scientifici.
Ritorna dopo la parentesi bellica al suo lavoro presso gli OO.RR. di Roma, dove accanto alla pratica chirurgica, si dedica attivamente alla ricerca ed all’elaborazione di pubblicazioni  scientifiche.
Richiamato durante il secondo conflitto mondiale, viene designato a dirigere il “Centro mutilati” di Roma acquisendo una rilevante esperienza di chirurgia traumatologica ed ortopedica.
Consegue frattanto la “Libera Docenza” in Patologia chirurgica e quella in Clinica chirurgica.
Nel dopoguerra lascia gli OO.RR. e nei primi anni Cinquanta vince il concorso per Primario Chirurgo dell’Ospedale Infantile “Regina Margherita” di Roma.
Qui si dedica con totale dedizione alla Chirurgia infantile, promovendo l’immagine di quel piccolo ospedale di Trastevere.
Nei primi anni Sessanta l’ospedale, sotto la sua appassionata spinta, sospende l’attività per subire una radicale ristrutturazione. Si tratta della costruzione di un nuovo fabbricato che include reparti di degenza, un blocco di sale operatorie e reparti di diagnostica e radiologia.
Per tutta la durata di questi lavori e fino al 1970, quando con la sua ostinata volontà riesce ad inaugurarlo come Ospedale “Nuovo Regina Margherita”, contro i vari tentativi di destinarlo ad impieghi più remunerativi (l’ospedale sembrava infatti essere destinato ad uso di uffici burocratici del Servizio Sanitario), il professor Sovena è in servizio e il suo stipendio viene da lui immediatamente versato a favore degli assistiti degli Istituti Riuniti di Assistenza Sanitaria e di Protezione Sociale (IRASPS).
Durante tutto il periodo di chiusura dell’ospedale, ricopre a titolo gratuito l’incarico di chirurgo presso l’Istituto di Radiologia dell’Università di Roma diretto dal professor Turano dove svolge una notevolissima ed impegnativa attività  di Chirurgia oncologica.
Nel riaperto Ospedale “Nuovo Regina Margherita” ricopre l’incarico di Primario fino alla sua collocazione a riposo nel 1973.
Il professor Sovena continua a mantenere viva e attenta la sua passione di studioso della chirurgia seguendo qualunque novità tecnologica e scientifica e frequentando assiduamente congressi e simposi.
E’ doveroso ricordare, oltre alle sue doti professionali specifiche, la sua passione sportiva per il volo, che ha praticato per decenni, spunto per un grande interesse anche nei confronti della medicina aeronautica, a cui si è dedicato attivamente.
Morendo improvvisamente per ictus cerebrale il 18 dicembre 1990 ha lasciato ogni suo avere a favore della Fondazione che porta il suo nome e quello di sua moglie Enrica, Fondazione che ha come obiettivo la formazione e il perfezionamento sia di giovani chirurghi di ogni specialità sia di  ricercatori medici e farmacologi.
Questi rapidi cenni biografici non bastano certamente ad illustrare nella loro pienezza le grandi doti di sensibilità, di umanità, di tenacia di Enrico Sovena nel realizzare le opere da lui fortemente ricercate e volute.
Non vengono qui elencati tutti i riconoscimenti civili e militari attribuitigli durante il percorso della sua lunga carriera; tra  le varie onorificenze attribuitegli ci limitiamo a menzionare la medaglia d’oro al merito della Sanità Pubblica (conferitagli con decreto del 12-6-1975) e l’onorificenza di “Cavaliere di S. Maurizio e S. Lazzaro”.
Vanno ancora evidenziate tuttavia, sia le sue eminenti doti di studioso all’avanguardia nell’attuazione delle più sofisticate tecniche in ogni campo della chirurgia, sia le sue grandi qualità professionali di antica scuola chirurgica, con la totale dedizione al paziente, l’abnegazione nel seguire direttamente il malato dopo l’intervento assistendolo spesso anche nelle ore notturne più avanzate.
E’ impossibile qui enumerare tutte le prestazioni gratuite ai non abbienti e le innumerevoli testimonianze di gratitudine dei suoi assistiti che fanno risaltare le sue qualità umane di sempre.

Elio Giambelli
Consigliere della “Fondazione Enrico ed Enrica Sovena” dal 1990 al 2012